La Tribuna di Treviso – Camelgroup

La Tribuna di Treviso

Russia e prosecco la crisi non esiste per le magnifiche tre

Camel Group, Alf, Amorim Cork: nel Coneglianese sono le uniche aziende della categoria legno a “volare”

di Andrea De Polo

CONEGLIANO. Le magnifiche tre: Camel Group, Alf, Amorim Cork. Sono le uniche tre aziende di Conegliano e dintorni della categoria “legno” che, dall’inizio della crisi a oggi, non hanno mai fatto un giorno di cassa integrazione. Gli ordini arrivano puntuali, e gli affari dal 2008 al 2014 hanno continuato a registrare il segno positivo. Il segreto del successo? Due parole: Russia e Prosecco. Il merito delle tre aziende (rispettivamente di Orsago, Francenigo e Conegliano) è di aver saputo interpretare con anticipo la direzione che stava prendendo il mercato: i nuovi ricchi sono nell’Est Europa, mentre con le bollicine di Marca (la Amorim produce tappi in sughero per bottiglie) si va sempre sul sicuro. Forte anche dell’esempio di queste tre realtà, Giacomo Bernardi, sindacalista Filca Cisl, spiega: «Da settembre non ci sono stati grossi problemi nemmeno con le altre aziende. Continuano però le richieste normali di cassa integrazione, e dire che si vede la fine della crisi sarebbe esagerato».

Anche Bernardi riconosce il successo di Camel, Alf e Amorim nella scelta del mercato: «Sono aziende che da molti anni lavorano per il 90 per cento con il mercato estero. Soprattutto Russia e Stati Uniti. La Camel, in particolare, piace al mercato russo per alcune sue linee particolarmente sfarzose e classiche». Uno stile tutto italiano, quasi barocco, che fa impazzire i russi mentre lascia tiepidi gli italiani. E così le camere e i soggiorni classici di Camel (le cui linee hanno nomi pensati per far sognare gli stranieri, come “Firenze”, “Roma”, “Aida”, “Leonardo”) vanno a ruba dalle parti di Mosca. I componenti sono tutti made in Italy. A questo si aggiunge una struttura di vendita di grandi dimensioni, in grado di garantire tempi di consegna rapidissimi e personalizzazioni.

Tecniche che sono la forza anche della Alf di Francenigo, “sulla piazza” da oltre cinquant’anni. Internazionalizzare, o morire: la differenza tra i mobilifici che resistono, e quelli che hanno chiuso, è l’aver investito in commerciali che parlano le lingue (e viaggiano), e in Paesi non in via di sviluppo, ma già (ben) sviluppati. Di recente Alf ha aperto un nuovo showrooom, e a luglio, in una conferenza internazionale, ha dato i numeri del successo: 333 dipendenti e 80 per cento di mercato estero. Amorim è una storia diversa, e più recente. È arrivata a Scomigo solo nel 1999, come filiale italiana di un gruppo portoghese. Ha fatto bingo andando con i tappi per le cantine della zona, che non sentono la crisi. Ha una struttura commerciale importante (30 agenti), e sughero delle foreste dell’Alentejo. Nel 2011, ha venduto 350 milioni di tappi.

13 settembre 2014



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